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Ricerchiamo! Gli studi osservazionali

La ricerca osservazionale si basa nello studiare cosa accade o è già accaduto ad una fetta della popolazione (campione) durante un certo periodo di tempo.

Nella piramide delle evidenze la ricerca osservazionale è posizionata nei gradini più in basso. Questo però non significa che sia una ricerca di "seconda scelta", infatti in alcuni casi la ricerca osservazionale è l'unico tipo di disegno ammesso (di seguito il perché di questa affermazione).

Elementi fondamentali della ricerca osserzionale sono:
- Il campione;
- la caratteristica;
- l'esito.

Così come ogni tipo di ricerca anche l'osservazionale è soggetta alla presenza di errori di due tipi:
- errore casuale
- errore sistematico (o bias)
Altro elemento importante che riguarda il più delle volte questo tipo di ricerca è la presenza dei confondenti che possono minare l'analisi dei dati.

Ok, definiamo adesso i grassetti:

Campione.
La scelta del campione in una ricerca osservazionale rappresenta una delle fasi più delicate perché una scelta errata avrà sicuramente ripercussioni negative sulla bontà della ricerca. E' necessario scegliere un campione che sia rappresentativo delle popolazioni in studio (ad esempio la popolazione dei fumatori di sigaretta elettronica e la popolazione dei non fumatori) questo perché non solo il risultato dello studio potrà essere traslato alle popolazioni a confronto ma anche perché un campionamento rappresentativo permetterà di ridurre la possibilità che quanto osservato a conclusione della ricerca sia conseguenza del caso ma che invece sia proprio dovuto alla caratteristica oggetto dello studio (in semplici parole viene ridotto l'errore casuale).
In una ricerca osservazionale non è possibile randomizzare i partecipanti ma si può, conoscendo dei database completi, pescare a caso. Il caso diventa in questo momento il miglior amico del ricercatore. Pescare a caso permetterà infatti di costruire un campione in qui le variabili note e non note della popolazione si distribuiranno in maniera random aiutando la costruzione di un campione rappresentativo.

La caratteristica e l'esito.
La caratteristica e l'esito sono gli oggetti delle indagini. In particolare uno studio osservazionale mira a capire se la caratteristica, nel nostro esempio il fumo elettronico sia un fattore protettivo o di rischio per un determinato esito, nel nostro esempio l'esito è il tumore alla prostata.

Errore casuale.
L'errore casuale è dato da un insieme di variabili note e non che concorrono a generare delle variazioni nelle misurazioni. Queste variazioni hanno la stessa probabilità di incidere in un aumento o in una diminuzione del valore vero. E' logico aspettarsi così che all'aumentare delle misurazione l'errore casuale si annulli. 

Errore sistematico.
Questo tipo di errore, conosciuto meglio in ambito della ricerca con il nome di bias, è dovuto a degli errori nella pianificazione della ricerca. Questi errori incidono sull'analisi sempre nello stesso verso, per cui all'aumentare delle misurazione l'effetto si amplifica generando quindi un'analisi falsata o in un verso o in un altro.
I bias possono essere di diverso tipo, di selezione, del ricordo ecc... Nel nostro esempio un errore di selezione potrebbe essere l'aver considerato come campione solo persone affette da emicranie durature. Questo errore oltre a non portare alla creazione di un campione rappresentativo della popolazione darà un risultato sicuramente falsato.

Confondente.
Il confondente è una condizione dipendente dalla caratteristica in studio che incide autonomamente sull'esito. Oltre a questa definizione, una condizione per essere veramente confondente, deve essere sbilanciata nelle due popolazioni in studio.
Ad esempio se si vuole valutare l'aumento delle notti insonni (esito) in una popolazione che gioca alla PS4 (caratteristica) rispetto alla popolazione generale, un fattore confondente è l'età.
Infatti i giovani sono i maggiori utilizzatori della PS4 (condizione dipendente dalla caratteristica e sbilanciata nei due gruppi) e l'essere giovani di per sé incide sull'esito (i giovani soffrono raramente di insonnia).

Quanti tipi di ricerche osservazionali esistono? Cerchiamo di collocare la ricerca che abbiamo in mente nel disegno più appropriato! 

Studio retrospettivo.
Nella ricerca retrospettiva sia la caratteristica sia l'esito si sono già verificati nel passato. Le popolazioni a confronto sono scelte in base all'esito (nel nostro esempio il caso saranno i soggetti con tumore alla prostata e il controllo i soggetti senza tumore alla prostata). Si percorre quindi la storia pregressa di ogni soggetto per rintracciare l'esposizione alla caratteristica (fumo di sigaretta elettronica). Stabilito che la popolazione di partenza è omogenea per quanto riguarda variabili note e non se si osservasse una diversa incidenza nell'esposizione alla caratteristica, il fumo di sigaretta potrà essere scoperto fattore protettivo o di rischio per il cancro alla prostata.
Quindi negli studi retrospettivi si parte dall'esito e si ricerca la caratteristica

Studi prospettici.
In una ricerca prospettica le coorti sono costruite a partire dalla caratteristica di interesse (fumo di sigaretta o meno) e seguite per un tempo adeguato e sufficiente perché si manifesti l'esito (per il tumore alla prostata 15 anni ad. esempio). Nella scala delle evidenze queste ricerche sono più in alto dei retrospettivi, sono più complessi e hanno costi elevati. Il rischio più alto in questi studi è la perdita dei soggetti nel corso dello studio.

Studi cross-sectional.
RETROSPETTIVI - Hanno lo stesso impianto degli studi retrospettivi ma l'esito e la caratteristica sono rintracciati nel medesimo istante
PROSPETTICI - Hanno lo stesso impianto degli studi prospettici ma la caratteristica  e l'esito sono rintracciati nel medesimo istante


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