Passa ai contenuti principali

Crowdfunding, le piattaforme e le indicazioni per avere successo.


Il Crowdfunding si sta affermando ormai da alcuni anni come uno strumento alternativo per la ricerca di finanziamenti che può tornare utile anche nell'ambito degli studi clinici.



Per chi non lo conosce, il crowdfunding permette a chiunque di pubblicizzare un'idea e/o un progetto attraverso uno dei tanti siti oggi disponibili che offrono questo servizio.
Le piattaforme sono molto simili tra di loro. Una volta caricato il progetto, questo viene personalizzato inserendo la cifra che si vuole raggiungere, eventuali premi o comunicazioni di ringraziamento per incentivare la raccolta dei fondi (in questo caso si parla di reward-based crowdfunding) e per ultimo, ma non meno importante, i dettagli e i link dei vari social network attraverso i quali sarà possibile far conoscere l'iniziativa.

Per sintetizzarlo in poche parole il Crowdfunding è un continuo "esperimento sociale". Quasi sempre l'ideatore del progetto è sconosciuto al donatore il quale decide liberamente di versare una certa cifra.
Nello scenario attuale i più conosciuti siti che si occupano di Crowdfunding sono:

Indiegogo
Kickstarter
Gofundme
Indiegogo
Kickstarter 
Teespring
Patreon
YouCaring
CrowdRise
DonorsChoose
Kiva
Giveforward

Il crownfunding può essere diviso in due sottogruppi principali: il modello all-or-nothing e il modello take-it-all.

a) Il modello all-or-nothing

La caratteristica principale di questo modello è che la cifra target deve essere raggiunta entro un periodo di tempo prefissato (generalmente impostato dalla piattaforma stessa) prima che venga effettuata alcuna transazione finanziaria. Se il target non viene raggiunto, il finanziamento si considera fallito, le transazioni non avverranno e il denaro resterà o verrà ritrasferito immediatamente sul conto dei donatori. In alcuni modelli, le somme versate vengono trasferite in un altro conto che è gestito dalla piattaforma e possono essere riallocate su un altro progetto.

Un esempio di questo modello è Kickstarter.

b) Il modello take-it-all

In questo caso, il finanziamento viene assegnato al progetto a prescindere se esso raggiunga o meno la cifra target entro la scadenza prefissata.

Un esempio di questo tipo è Indiegogo

Per capire quanto possa essere utile alla ricerca clinica il crowndfunding alcuni paletti sono d'obbligo oltre che utili per conoscere quale ricerca ha la possibilità di ottenere successo e senso all'interno di questo sistema.
  • Sono esclusi dal crowndfunding le ricerche profit, promosse cioè da promotori commerciali che, al di la dello scopo scientifico mirano ad un tornaconto economico;
  • Pubblicizza tanto il progetto o scegli un quesito clinico rilevante per un numero consistente di persone. E' logico aspettarsi molte donazioni se il quesito clinico è importante per tutti, per bilanciare il numero delle donazioni sui quesiti di nicchia è importante pubblicizzare con maggiore forza il progetto;
  • Fornisci una descrizione semplice e di facile comprensione, non siamo tutti medici e specialisti come te! Puoi sempre dare sfogo al tuo sapere nella sezione "dettagli" del progetto.
  • Crea il progetto in inglese;
  • Utilizza il modello all-or-nothing. Dopo attenta analisi dei costi, la cifra obiettivo deve essere in grado di coprire tutte le spese (la cifra può essere anche molto alta). Non applicare il modello all-or-nothing significa infatti sprecare risorse e tempo;
  • Se decidi di utilizzare il modello take-it-all, fissa comunque un obbiettivo per attivare lo studio. Puoi pensare di attivare la ricerca se quanto ottenuto è ad esempio superiore al 70% della cifra obiettivo. Solo con percentuali così alte sarà possibile cominciare la ricerca cercando contemporaneamente altre fonti di finanziamento;
  • Utilizza Facebook, Instagram, Twetter ecc. per far conoscere la ricerca in ogni parte del mondo
  • Aggiorna il progetto in maniera costante sin dall'inizio per mantenere alta l'attenzione che merita;
  • Prenditi 10 sec per ringraziare tutti quelli che hanno avuto fiducia in te e nel progetto e hanno fatto la loro donazione.
Per finire auguro buona fortuna a chi si cimenterà in questa nuova frontiera per la ricerca...nell'attesa dello scadere del tempo prefissato.

Commenti

Post popolari in questo blog

CONFRONTO TRA GESTIONE MOMENTANEA E PROPOSTA DEL REGOLAMENTO EUROPEO PER LA SPERIMENTAZIONE CLINICA CON FARMACO.

Di seguito due pdf per un confronto tra l'odierna gestione delle sperimentazioni cliniche con farmaco e la proposta della gestione secondo il Regolamento Europeo che andrà ad abrogare la Direttiva 2001/20/EC. ATTUALE GESTIONE MOMENTANEA DELLA SPERIMENTAZIONE CLINICA CON FARMACI   SCHEMA DI PROPOSTA DEL REGOLAMENTO EUROPEO CHE ABROGHERÀ  LA DIRETTIVA 2001/20/EC (in corso di revisione EMA) Per un approfondimento sul tema della proposta vi invito al mio articolo su PartecipaSalute, link:  " Sperimentazione clinica: si muove l’Europa "  http://www.partecipasalute.it/cms_2/node/2001

Sperimentazioni no-profit, arrivati i chiarimenti al DM 17.12.2004.

L'AIFA ha pubblicato nel 2012, senza darne particolare risalto, due chiarimenti relativi agli studi clinici no-profit.  Cos'è una sperimentazione clinica no-profit? La sperimentazione clinica no-profit è una ricerche che, per essere definita tale, deve rispondere ai cinque punti (enigmatici) del DM 17/12/2004 . In particolare: Il Promotore della sperimentazione deve essere un ente no-profit (non ai fini di lucro) Il Promotore non deve essere titolare del brevetto del farmaco in sperimentazione o il titolare dell'AIC e non deve avere cointeressenze economiche con il produttore del farmaco sperimentale la proprietà dei dati devono appartenere esclusivamente al Promotore la sperimentazione non deve essere finalizzata e utilizzata per lo sviluppo industriale del farmaco la sperimentazione deve essere finalizzata al miglioramento della pratica clinica Se sono rispettati tutti questi punti la sperimentazione è esonerata dal pagamento degli oneri economici ai Comi

VHP: Procedura per una valutazione armonizzata dei trial

L'Italia, ormai da molto tempo, collabora con gli altri Stati Membri (SM) che aderiscono alla Voluntary Harmonitation Procedure (VHP), questa procedura consente di ottenere, in tempi certi, una valutazione coordinata e preliminare dei protocolli di ricerca.  Va sottolineato come questa procedura non sostituisce la valutazione nazionale che in Italia è regolata dal recepimento della Direttiva 2001/20/EC (la legge 211/03 e derivati).Ciò significa che, indipendentemente dall'esito della valutazione VHP lo sponsor è libero di presentare o meno il protocollo negli SM interessati, modificando anche il documento se l'esito della VHP è stato negativo. Questa procedura semplificata ha coinvolto, fino al 2015, esclusivamente l'AIFA ma con la pubblicazione in GU del nuovo Regolamento Europeo 536/2014 che abroga la Direttiva 2001/20/EC l'AIFA ha convocato il 30 novembre 2015, le Regioni e i CE per presentare la VHP come un piccolo passo avanti verso la completa im