Passa ai contenuti principali

Piovono pillole!

E' semplice come bere un bicchier d'acqua. In pochi click è possibile comprare farmaci contraffatti, in appena tre settimane vi sarà consegnato il plico, rigorosamente anonimo, con le agognate pilloline per/di (le categorie più importanti nei siti che ho visitato):

- Perdita peso;
- Viagra;
- Kamagra;
- Cialis;
- Levitra;
- Eiaculazione precoce;

Non mancano poi prodotti come il Sofosvubir e la Rivabirina, farmaci per i disturbi gastrici, gli antibiotici e gli antivirali. Un vero centro commerciale aperto H24.

Molti di questi siti si pregiano di scritte come "ACQUISTA SENZA RICETTA"... a sottolineare la facilità dello shopping da godersi comodamente a casa.

Un sito, primo nella ricerca "Sofosbuvir online" su google:


Siamo ormai nel 2016, perché non accettare anche questa forma di commercio? La risposta più ovvia è...c'è di mezzo la salute, un bene prezioso che dobbiamo preservare.

L'AIFA, l'Agenzia Italiana del Farmaco, lotta da molti anni contro il commercio parallelo di farmaci e lo fa, non perché deve tutelare le ditte farmaceutiche, ma per assicurare a tutti i cittadini prodotti controllati e sicuri. Comprare dai siti non approvati è un vero e proprio salto nel vuoto, spesso le reazioni avverse legate all'acquisto di questi prodotti sono gestibili eritemi e/o rash cutanei ma alle volte gli esiti sono molto gravi, anche mortali.

I prodotti sono spesso importati dall'India, una nazione che non pretende rigidi controlli dalle aziende che producono prodotti medicinali ma spesso le stesse ditte sono laboratori di contrabbando. Altro problema è il contenuto del principio attivo e degli eccepienti che manca di controlli. Chi mi dice se nel Sofosbuvir da 400 mg è contenuta esattamente questa quantità? Nessuno.

Siamo alle porte di importanti novità nella cura della salute. La maggior parte delle malattie si cura oggi con principi attivi "chimici", detti così perché rispondono esattamente ad una sola e specifica formula chimica, più o meno complessa ma che viene prodotta seguendo una "ricetta" che se rifatta alla lettera darà sempre lo stesso prodotto. 

Da qualche tempo a questa parte si parla sempre più di farmaci "biologici", prodotti che non rispondono ad una singola formula chimica ma ad una sequenza, anche molto lunga, di amminoacidi e proteine. Anche per questi prodotti esiste una ricetta ma in questo caso il solo fatto di provare a riprodurla in un nuovo laboratorio genererà delle piccole differenze spesso rilevanti ai fini della cura.

Questa importante novità delle cure potrebbe essere d'aiuto all'AIFA nel salvaguardare la salute dei cittadini, anche se siamo ancora alle porte di questa rivoluzione "biologica". D'altro canto non è difficile immaginare fantomatici laboratori intenti a confezionare farmaci pseudo-biologici scontate e vendute in tutto il mondo. Il rischio in questo caso è altissimo.

In conclusione, diffidate dalle immagini accattivanti di questi siti, dalle offerte allettanti e fermatevi per un attimo a pensare alla conseguenza del click su "Ordina subito".

Commenti

Post popolari in questo blog

Farmaci in fascia Cnn - Accesso sul territorio italiano di farmaci approvati con procedura centralizzata

Tra le modalità che un'azienda farmaceutica può seguire per commercializzare un farmaco sul territorio europeo, quella centralizzata consente di ottenere a livello EMA una AIC valida in tutti gli Stati Membri. Sulla carta, pertanto, quest'azienda potrebbe immediatamente dopo l'autorizzazione, vendere il farmaco in ogni farmacia o rifornire ogni ospedale. Il problema di questa procedura è che poco collima con la pluralità delle normative e dei regolamenti degli Stati europei. In Italia una linea di demarcazione nella gestione di questi farmaci può essere tirata con la Legge 189/2012 (ex Decreto Balduzzi). Prima della 189/2012. Prima della conversione in legge del Decreto Balduzzi questi farmaci non erano disponibili sul territorio italiano in quanto era necessario attendere la negoziazione del prezzo con il Ministero (prima) e con AIFA (dopo) e la pubblicazione della classe di rimborsabilità, dell'indicazione e del prezzo in GU. Pertanto poteva passare a...

Sperimentazioni no-profit, arrivati i chiarimenti al DM 17.12.2004.

L'AIFA ha pubblicato nel 2012, senza darne particolare risalto, due chiarimenti relativi agli studi clinici no-profit.  Cos'è una sperimentazione clinica no-profit? La sperimentazione clinica no-profit è una ricerche che, per essere definita tale, deve rispondere ai cinque punti (enigmatici) del DM 17/12/2004 . In particolare: Il Promotore della sperimentazione deve essere un ente no-profit (non ai fini di lucro) Il Promotore non deve essere titolare del brevetto del farmaco in sperimentazione o il titolare dell'AIC e non deve avere cointeressenze economiche con il produttore del farmaco sperimentale la proprietà dei dati devono appartenere esclusivamente al Promotore la sperimentazione non deve essere finalizzata e utilizzata per lo sviluppo industriale del farmaco la sperimentazione deve essere finalizzata al miglioramento della pratica clinica Se sono rispettati tutti questi punti la sperimentazione è esonerata dal pagamento degli oneri economici ai Comi...

CAP. 1 - Farmacovigilanza: dall'evento avverso alla reazione avversa

Cap. 1 Possiamo iniziare questo capitolo definendo i principali obbiettivi della farmacovigilanza che possono così essere riassunti: - Rilevamento del "segnale di sicurezza"   Per segnale di sicurezza (safety signal) in farmacovigilanza si intende una informazione che proviene da più sorgenti capace di suggerire un nuovo evento associato all'uso di un farmaco. -Nella complessa valutazione del segnale di sicurezza rientra anche l' identificazione di sottogruppi maggiormente a rischio di esprimere l'evento avverso come possono essere gli anziani, i bambini o pazienti con particolari patologie. -Per poter generare un segnale è necessario stimare l' incidenza delle reazioni avverse ai farmaci (ADR) e questo può essere fatto solo mettendo in piedi un sistema altamente coordinato tra tutti i soggetti coinvolti nel nella gestione della farmacovigilanza. -Diventa inoltre difficile valutare il possibile evento associato all'uso di più farmac...